Ready Player One recensione

Ready Player One
Tye Sheridan in Ready Player One

Io non voglio mettere più regole.
Io sono un sognatore, costruisco mondi.
(James Halliday, Ready Player One)

Forse solo il più grande dei sognatori, l’autore di Incontri ravvicinati del terzo tipo, la saga di Indiana Jones, E.T. l’extraterrestre, Hook – Capitan Uncino e Jurassic Park, nonchè soggettista e produttore de I Goonies di Richard Donner e produttore di Piramide di paura (Young Sherlock Holmes) di Barry Levinson e della mitica trilogia di Ritorno al futuro di Robert Zemeckis, poteva incantare portando sul grande schermo l’energia e la gioia di fare cinema, e regalarla agli spettatori celebrando i fandom più amati ed intoccabili della storia dell’intrattenimento.

Ready Player One è gioia per gli occhi e per il cuore, l’ultimate fanboy Steven Spielberg esalta i fan di tutto il mondo ricordando che il cinema esiste per il suo pubblico, che sostiene, celebra e amplifica il successo di storie, personaggi e modi di essere che una volta consacrati entrano a far parte dell’immaginario collettivo di generazioni.

Ready Player One
Tye Sheridan e Olivia Cooke in Ready Player One di Steven Spielberg

La prima metà del film è perfetta, da lasciare quasi senza fiato, un tripudio geek dove personaggi, ambientazioni, musiche, dialoghi e sequenze d’azione si sovrappongono in modi sorprendenti in uno spettacolo di colori e citazioni.

Ready Player One è un’esplosione di immaginazione e divertimento: Parzival (Tye Sheridan) e Art3mis (Olivia Cooke) ci portano alla scoperta del mondo virtuale OASIS, del suo creatore Halliday (il brillante e ormai familiare Mark Rylance) e all’Easter Egg che ha nascosto in game e che darà al suo scopritore le chiavi di OASIS e della fortuna di Halliday.

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Parzival (Tye Sheridan) e Art3mis (Olivia Cooke)

L’ultimo blockbuster di Spielberg esalta la realtà virtuale e le infinite possibilità messe a disposizione dalla mente umana, creatrice e sognatrice, sottolineando tuttavia sin da subito la pericolosità sociale del chiudersi in sè stessi ed isolarsi al di fuori dalla quotidianità e dalle sfide che la realtà ci pone continuamente, permettendoci di crescere, migliorarci ed interagire attivamente in un contesto collettivo.

OASIS è il futuro, dove si può andare ovunque, fare qualsiasi cosa, essere chiunque, e dove gli unici limiti sono la propria immaginazione. Ma OASIS è anche lo scenario dove si lotta per migliorare il presente, duro ed indesiderabile, per diventare artefici del proprio destino nel mondo che conta davvero.

Ready Player One
Olivia Cooke in Ready Player One di Steven Spielberg

Da Jump dei Van Halen ai Bee Gees, Prince, Blondie, George Michael, Tears for Fears, Bruce Springsteen, Depeche Mode, A-HA, Duran Duran, Billy Idol, Cyndi Lauper, Run DMC, Daryl Hall & John Oates e Joan Jett & The Blackhearts, passando per temi musicali tratti da Star Wars, Conan Il Barbaro e Ladyhawke, Ready Player One esalta nostalgicamente la cultura pop Anni ’80 attraverso una colonna sonora da urlo, che accompagna romanticamente infinite citazioni dei cult della storia dell’intrattenimento: da Batman a Space Invaders, Clark Kent, Toshiro Mifune, Star Trek, Cowboy Bebop, Cocktail di Tom Cruise, Dungeon & Dragons, BeetleJuice, Transformers, Speed Racer, A-Team, Freddy Krueger, Jason Voorhees, King Kong, War Games, Chucky la bambola assassina, Last Action Hero, Christine la macchina infernale, Duke Nukem, Knight Rider, G.I.Joe, Minecraft, Mortal Kombat, He-Man, Godzilla, Thundercats, Mad Max, Tron, Akira, Starcraft, le Tartarughe Ninja, Sonic, Terminator, Street Fighter, Il Gigante di Ferro, Pac-Man, Gundam e ovviamente Ritorno al Futuro con le sue icone Marty McFly e la DeLorean DMC-12.

Ready Player One
Aech (Lena Waithe), Parzival (Tye Sheridan) e Art3mis (Olivia Cooke)

La seconda parte di Ready Player One diventa inevitabilmente un immenso assedio MMORPG in nome della salvezza di OASIS ed un futuro di speranza per i suoi giocatori da riscattare nella vita reale, il film vira dunque verso frenesie da videogame e citazionismo incontrollabile, regalando un piacevole finale ai suoi amabili protagonisti e anche agli spettatori: un finale aperto alle infinite possibilità che nascono dalla nostra immaginazione.

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Mark Rylance
Ready Player One
Tye Sheridan e Olivia Cooke in Ready Player One di Steven Spielberg