Nonnas recensione film di Stephen Chbosky con Vince Vaughn, Linda Cardellini, Susan Sarandon, Lorraine Bracco, Drea De Matteo e Joe Manganiello
Dopo la morte di sua madre, Joe (Vince Vaughn) è arrivato alla mezza età senza aver ancora vissuto appieno la sua vita. Ricordando l’amore che la madre e la nonna mettevano nella loro cucina, Joe decide di aprire un ristorante. La specialità della casa? Le cuoche dietro i fornelli non sono chef professionisti, ma nonne italiane che cucineranno seguendo le loro ricette segrete.
Nonnas, disponibile su Netflix, è il tipico feel good movie il cui obiettivo è incoraggiare lo spettatore e risollevargli il morale con una buona dose di sentimentalismo. Il tono è prevedibilmente sdolcinato e ingenuo, eppure c’è qualcosa nel film che aiuta a mantenere un leggero sorriso per tutte le due ore della sua durata. Questo qualcosa è il lavoro e lo charme del suo cast, che riesce a conferire realismo e autenticità a situazioni altrimenti smielate.
Vince Vaughn è stato perlopiù associato ai film del cosiddetto ‘Frat Pack’, quel gruppo di attori costituito da Ben Stiller, Owen Wilson, Will Ferrell e Steve Carrell che agli inizi degli anni Duemila spopolarono con una serie di film comici demenziali. I suoi ruoli dark più recenti (True Detective, Dragged Across Concrete) sono la dimostrazione che sotto i sorrisi e i tempi comici perfetti si nascondono un’intensità drammatica e un’oscurità altrettanto interessanti.
In Nonnas Vaughn sfrutta al meglio entrambe le sue anime. Riesce infatti a rendere convincente l’umorismo altrimenti troppo leggero e cheesy dei momenti comici, e al tempo stesso conferisce ai momenti più intimi un’intensità impensabile per altri attori da commedia direct to streaming.
Il suo personaggio è una persona modesta che, grazie alla sola passione e alla sua ingenuità, riesce a convincere e a trasportare le persone accanto a lui. Allo stesso modo Vaughn guida e si circonda di comprimari altrettanto memorabili. Le quattro nonne che lo aiutano nell’impresa permettono a quattro grandi attrici che non vedevamo da un po’ di tornare sulla scena.
Ognuna di queste attempate signore (tanto i personaggi quanto le loro interpreti) vuole ricordare che non è ancora finita e che hanno ancora qualcosa da dimostrare. Lorraine Bracco incarna una nonna siciliana dall’animo fumante e scontroso, e solo un’ottima Brenda Vaccaro può tenerle testa. Talia Shire rispolvera il ruolo (cucito per lei sin dai tempi di Rocky) del personaggio timido e riservato, diametralmente opposto a una provocante ma fiera Susan Sarandon.
Come prevedibile, il film dà il meglio di sé quando questi quattro caratteri esplodono l’uno contro l’altro e si lanciano in battibecchi a colpi di pietanze e in litigi su chi sia la cuoca migliore. La nascita della loro amicizia, il confronto fra le loro esperienze di vita e la loro sorellanza regalano così momenti di innegabile dolcezza.
Nonnas trascorre come una favola, dove assistiamo a qualcosa che sappiamo essere troppo zuccheroso per essere vero. Poi, a sorpresa, i titoli di coda rivelano che questo ristorante esiste, e che il gruppo di nonne è espanso come non mai. E a quel punto è come se ci fosse il permesso di apprezzare un po’ di più il sentimentalismo e il buonismo facile, visto che per una volta nascono dalla realtà.