Elio

Elio recensione film di Domee Shi, Adrian Molina e Madeline Sharafian [Anteprima]

La recensione in anteprima del nuovo film Disney Pixar

Elio recensione film Disney Pixar con le voci italiane di Alessandra Mastronardi, Adriano Giannini, Lucio Corsi e Neri Marcorè

Il nuovo film della Disney Pixar: Elio (Credits: Disney Pixar)
Il nuovo film della Disney Pixar: Elio (Credits: Disney Pixar)

Elio, il nuovo film Disney Pixar ha come protagonista un bambino di undici anni dal volto tenero e sognante e una buffa benda sull’occhio sinistro. Vive con la zia dopo la morte dei genitori e fatica a integrarsi con i suoi coetanei. Tuttavia, coltiva una profonda passione per lo spazio e per gli alieni, mondi lontani che osserva con meraviglia e curiosità.

La sua vita cambia in modo misterioso e inaspettato quando viene trasportato nello spazio e proclamato, per errore, leader del pianeta Terra. Da un mondo che non lo ha mai davvero considerato né compreso, si catapulta in un altro nel quale ogni sguardo è per lui ammirazione, invidia e affetto. Si ritrova così a ricoprire il ruolo inaspettato di negoziatore di pace, in un universo che lo pone di fronte a conflitti reali, lì dove pensava che la sofferenza fosse solo un concetto astratto e impensabile.

I registi affrontano questo tema con sorprendente lucidità e con una visione quasi profetica, anticipando di anni la situazione attuale geopolitica. Lo sguardo del protagonista si carica di un significato profondo: quello di un bambino che osserva il mondo con occhi ancora vergini, spinto dal desiderio di una vita autentica, in un luogo che però sembra incapace di offrirgliela.

Dentro di lui prende forma un sogno irrequieto, la speranza che, oltre il confine terrestre, esistano mondi dove non abitano la delusione, la vulnerabilità, la cattiveria e l’odio. L’infanzia è raccontata come un’età confusa e fragile, nel quale regnano il caos, i fraintendimenti e l’incomprensione, in un contesto in cui che nessuno sembra davvero in grado di dare voce a ciò che lui prova. Quando finalmente giunge nel Comuniverso, Elio scopre che, pur trovandosi su un altro pianeta, la differenza con la Terra è molto più sottile di quanto immaginasse.

Le prime impressioni – l’accoglienza calorosa e l’atmosfera quasi paradisiaca – sembrano confermare l’illusione di un luogo perfetto, dove tutto è possibile. Ma solo immergendosi davvero in quella realtà, il protagonista riesce a riconoscere che anche quel mondo, come il suo, è attraversato da contraddizioni e fragilità.

La differenza è che lì le imperfezioni non generano esclusione, ma diventano il segno distintivo di ciò che rende ognuno unico. Un luogo dove le aspirazioni possono realizzarsi e all’interno del quale la marginalità non è più un limite, ma una forza che trasforma.

Elio il nuovo film della Disney Pixar (Credits: Disney Pixar)
Elio il nuovo film della Disney Pixar (Credits: Disney Pixar)

Elio vive schiacciato da una quotidianità che lo soffoca: da un lato per la sua autosvalutazione, dall’altro per la derealizzazione di ciò che lo circonda. Nel Comuniverso, questi pensieri sembrano dissolversi grazie a un legame tanto inaspettato quanto salvifico: l’amicizia. E ciò che rende questa amicizia ancora più significativa è il fatto che a stringerla con lui sia proprio Glordon, il figlio di Lord Grigon, l’antagonista principale della storia, deciso a dominare l’intera galassia.

La scena che vede Elio e Glordon volare insieme, a gravità disattivata, diventa il simbolo di una pace e di una libertà che, forse, il giovane umano non aveva mai conosciuto: quella di fluttuare nel vuoto senza pensieri, lasciandosi trasportare dal flusso della vita. Proprio in quell’istante il giovane intuisce il valore dell’essere apprezzato, il calore di una presenza che fa bene agli altri; ed è nel silenzio sospeso che riesce a ritrovare quella felicità che aveva momentaneamente perduto.

Il vero elemento incisivo della pellicola sembra risiedere proprio nella gestione del suo piccolo eroe. Mentre l’Elio terrestre viene catapultato in un altro universo, una sua versione clonata e artificiale viene inviata sulla Terra come suo sostituto. Questo sdoppiamento produce un effetto straniante: la nuova versione di Elio, costruita per essere più funzionale, più disponibile e più conforme alle aspettative degli altri, finisce per cancellare l’unicità e la complessità del sé originale. È attraverso questa frattura che l’opera suggerisce una verità semplice ma radicale: la perfezione non consiste nell’essere sempre all’altezza delle aspettative e richieste altrui, ma nell’accettare i propri limiti e imparare a conviverci, senza smettere di cercare un corretto equilibrio.

Il terrestre e l’alieno condividono una profonda tristezza, due solitudini che si incontrano e si neutralizzano a vicenda. Da un lato, un ragazzo che non si sente amato; dall’altro, una creatura multiforme che non si sente compresa. In entrambi i casi, la radice del dolore è la stessa: il senso di esclusione vissuto all’interno della propria famiglia.

Il nuovo lungometraggio targato Disney Pixar si presenta come un chiaro omaggio al cinema di Spielberg, Carpenter e Scott: un viaggio carico di riflessioni sulle imperfezioni che rendono la vita autentica, affrontando temi che parlano con forza e urgenza alle nuove generazioni.

Lo spazio diventa luogo di speranza, di meraviglia e di incontro tra mondi e personaggi diversi, capaci di sostenersi a vicenda nel tentativo di costruire una realtà fondata sull’unione, sull’amore e sul rispetto reciproco. Un universo capace di farci sentire finalmente liberi e vivi, nel quale perfino un bambino di undici anni può diventare un vero leader, unificatore di mondi e simbolo di pace.

Il nuovo film della Disney Pixar: Elio (Credits: Disney Pixar)
Il nuovo film della Disney Pixar: Elio (Credits: Disney Pixar)

Sintesi

Elio è un racconto di crescita e scoperta, in cui un bambino trova nello spazio non solo un altrove, ma la possibilità di essere finalmente visto, compreso e amato. Attraverso lo sguardo puro dell’infanzia, il film esplora il desiderio di appartenenza, il valore della diversità e la forza trasformativa dell’amicizia, mostrando che anche le fragilità possono diventare ponti tra mondi. Un universo capace di farci sentire finalmente liberi e vivi, nel quale perfino un bambino di undici anni diventa un vero leader, unificatore di mondi e simbolo di pace-

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