Dragon Trainer

Dragon Trainer recensione film di Dean Deblois con Mason Thames e Nico Parker [Anteprima]

Dragon Trainer rende la leggenda animata reale, grazie alla continuità creativa garantita da Dean Deblois e a un cast credibile

Dragon Trainer recensione film live action di Dean DeBlois con Mason Thames, Nico Parker e Gerard Butler

Dragon Trainer di di Dean Deblois (Credits: Universal Pictures)
Dragon Trainer di di Dean Deblois (Credits: Universal Pictures)

Quando uscì nel 2010, Dragon Trainer era una proposta piuttosto rischiosa per la Dreamworks: era tratto da una serie di libri amata, ma lontana dai livelli di Harry Potter, e il film era stato profondamente rimaneggiato meno di 17 mesi prima dell’uscita, con una riscrittura quasi totale e un completo redesign dell’ormai celebre Furia Buia.

Con un budget di 165 milioni di dollari, il film ha puntato sulla sincerità e sulla meraviglia, laddove altri film della Dreamworks si affidavano a una comicità forzata e battute presunte divertenti. La scommessa ha dato i suoi frutti, incassando quasi 500 milioni di dollari al botteghino e lanciando un franchise che ha guadagnato più di 1,5 miliardi di dollari solo in termini di biglietti staccati tra il 2010 e il 2019.

E, come accade con tutti i grandi film d’animazione, non poteva restare solo. Non quando ci sono soldi in ballo e, considerando che i remake in live-action e in CGI forniscono agli studios una forma di cuscinetto per compensare eventuali cali d’incasso in un determinato periodo fiscale.

Vale sempre la regola aurea del follow the money. Ora che però il genere inizia a dare segni di saturazione, c’è da essere particolarmente bravi per evitare la sensazione di una semplice trasposizione di una storia che ha già funzionato una volta in una versione aggiornata e al passo con i tempi. Con il Dragon Trainer del 2025 il canovaccio è esattamente lo stesso: draghi sputafuoco e guerrieri vichinghi si sono scontrati per generazioni, fino a quando un giovane e precoce vichingo di nome Hiccup e una drago di una razza misteriosa, da lui chiamato Sdentato, stringono un’amicizia che possa portare la pace nella mitica isola di Berk.

Dov’è il trucco allora? Come ha fatto Dean DeBlois a rendere reale la leggenda? Il passaggio a un gruppo di attori in carne e ossa sancisce, metaforicamente, una pretesa di realtà: proprio quell’elemento che mancava al successo già straordinario della saga animata. Non si tratta più di creare la performance come nell’animazione, selezionando le parti migliori da più riprese e mettendole insieme, e gli animatori vi apportano le loro interpretazioni. Ora tutto dipende dagli attori, compreso tutto ciò che fanno fisicamente, ad instillare una magia nuova al materiale originale.

Dragon Trainer di di Dean Deblois (Credits: Universal Pictures)
Dragon Trainer di di Dean Deblois (Credits: Universal Pictures)

Gran parte del merito va probabilmente alla continuità creativa dal regista canadese, che ha superato le reticenze a tornare sull’opera. DeBlois ha evitato che l’operazione rimanesse soltanto commerciale, trasformando invece il live action in un nuovo laboratorio di sperimentazione: n particolare, per dare vita ai draghi in un contesto “reale”.

Si può dire senza paura di smentita che questo Dragon Trainer fissa un nuovo standard per un segmento produttivo che negli ultimi anni ha avuto una proliferazione smisurata. Riesce dove i remake shot-to-shot hanno miseramente tradito aspettative e eredità importanti. Resta comunque vero che il giudizio più importante arriverà da chi in qualche modo con questa storia ha avuto modo di crescere e stupirsi davvero.

Dragon Trainer di di Dean Deblois (Credits: Universal Pictures)
Dragon Trainer di di Dean Deblois (Credits: Universal Pictures)

Sintesi

Dragon Trainer non è l’ennesimo esempio di sfruttamento di un’IP animata in una veste realistica e live action, ma forse il primo manuale su come farlo senza lasciare l’amaro in bocca.

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