Death of a unicorn

Death of a Unicorn recensione film di Alex Scharfman con Jenna Ortega [Anteprima]

Death of a Unicorn recensione film di Alex Scharfman con Jenna Ortega, Paul RuddWill Poulter e Richard E. Grant [Anteprima]

Death of a Unicorn di Alex Scharfman (Credits: I Wonder Pictures)
Death of a Unicorn di Alex Scharfman (Credits: I Wonder Pictures)

Quando il lutto sconvolge una famiglia, ci sono sempre due forze contrastanti: da un lato l’orrendo dolore, dall’altro, come un meccanismo di difesa, si sviluppa un modo di veder la vita in maniera più leggera, quasi comica. Orrore e commedia.

Così, Death of a Unicorn di Alex Scharfman ci regala un raro esempio di film dal genere ibrido, in cui allo splatter delle uccisioni, si intrecciano taglienti battute e personaggi estremi  che danno vita a un’atmosfera quasi carnevalesca.

Ridley (Jenna Ortega) e Elliot (Paul Rudd) non danno per scontato il loro affetto. Il fatto di essere padri e figlia, accomunati dalla dolorosa scomparsa della madre, non implica automaticamente che tra loro ci sia un affetto smisurato e fiducioso. Si costruirà nel film passo dopo passo, sfida dopo sfida. Infatti, i due non potrebbero essere più diversi: una giovane ventenne idealista e studiosa di Storia dell’arte e l’avvocato di una famiglia di giganti della farmaceutica, con pochi valori se non quello dei soldi.

La loro storia subisce un’inaspettata accelerata quando, per andare verso lo chalet della famiglia in cui lavorava il padre, investono qualcosa. Un quadrupede, bianco, con una protuberanza ossea sul capo. Nonostante l’assurdità del caso, il sangue dell’animale sembra avere effetti benefici, in grado di curare qualsiasi malattia. La famiglia per cui lavora Elliot viene a scoprire tutto subito. Inizia una lotta tra natura e progresso umano, sfrenato, ottuso e teso sempre all’esagerazione.

Odell (Richard E. Grant), il padre, da scorbutico, ma innocuo moribondo, grazie al sangue di unicorno torna a essere in salute e personificare il male. Il figlio, Shepard (Will Poulter), impotente nella vita, ma alla ricerca di onnipotenza attraverso le droghe, farà un uso spropositato del sangue e del corno dell’animale.

In una messa in scena che intreccia realismo e l’assurdo si coniugano bene i due generi. La famiglia di Odell è malvagia e schifosamente ricca. Eccessivi tanto da suscitare il riso, Ridley, al contrario, è semplice e riconosce i limiti dell’uomo nello sfruttare la natura.

In questa guerra di valori, il rapporto tra Ridley e suo padre viene messo a dura prova, finché quell’amore filiale non dato per scontato, non solo naturale, emerge più forte di prima.

Death of a Unicorn di Alex Scharfman (Credits: I Wonder Pictures)
Death of a Unicorn di Alex Scharfman (Credits: I Wonder Pictures)

Death of a unicorn fa riflettere sulla contrapposizione tra natura e sentimenti, tra i diversi valori di individui che la pensano diversamente, senza ridicolizzare quelli di Ridley, la figlia e la più piccola nel gruppo, solo perché non sono conformi a quelli degli adulti che hanno una visione solo utilitaristica.

Un film dalla forte tematica, che rischia sempre di perdere credibilità nello spettatore, stordito dagli effetti speciali a volte eccessivi e cartoon, ma ammaliato dalla bravura degli attori e dalla costruzione dei personaggi.

Se Ridley e Elliot hanno perso rispettivamente la madre  e la moglie, non hanno mai perso l’affetto per lei e la speranza, folle e favolistica, che ci sia un mondo dove lei possa riposare in pace, dove gli unicorni sono buoni, ma fanno di tutto per proteggersi a vicenda. Rispetto a una vita in salute, ma a discapito della natura, Death of the unicorn ci ricorda quanto sia sano disperarsi e poi riabbracciarsi dopo una perdita.

Death of a Unicorn di Alex Scharfman (Credits: I Wonder Pictures)
Death of a Unicorn di Alex Scharfman (Credits: I Wonder Pictures)

Sintesi

Death of a unicorn vuole unire due generi, il comedy e l’horror, con qualche spruzzata di fantasy. Supportato da un messaggio forte e da una visione moderna e senza preconcetti della morte, non riesce a far emergere appieno il tema, soverchiato da troppi elementi splatter ed eccessivi.

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