Bad Thoughts

Bad Thoughts recensione serie tv di e con Tom Sgura [Netflix]

Bad Thoughts recensione serie tv di e con Tom Sgura, Robert Iler e Arturo Castro [Netflix]

Bad Thoughts di Tom Sgura (Credits: Netflix)
Bad Thoughts di Tom Sgura (Credits: Netflix)

Il problema principale di Bad Thougths, disponibile su Netflix, è che per parlarne (e quindi per godersela) occorre una certa conoscenza del mondo della stand-up e dei podcast comici americani.

Tom Segura, infatti, è salito alla ribalta prima come comico e poi come podcaster, erigendo assieme alla moglie Christina Pazsitzky un vero e proprio impero: il loro YMH Studio ha prodotto e lanciato ben tredici podcast, creando un pubblico fedele e accanito.

La creazione di Bad Thougths segna il passo successivo della loro scalata. I sei episodi che la compongono sono una serie di sketch autoconclusivi frutto dei “pensieri cattivi e disturbanti” di un comico che da sempre fa del disgusto e delle battute edgy la sua cifra stilistica. Una specie di versione demenziale di Ai confini della realtà (con tanto di rottura della quarta parete per introdurre il tema della puntata).

La serie è totalmente “Segura-centrica”. Il comico scrive, dirige e interpreta ognuno degli episodi, ricorrendo ad assurde parrucche e travestimenti per cambiare personaggio (un trucco forse infantile, ma efficace). I suoi bad thoughts (cattivi pensieri) costruiscono scenari assurdi, disgustosi e scorretti, che per un po’ sorprendono e strappano qualche risata.

I problemi arrivano quando ogni storia finisce per suonare la stessa nota. Come ben illustrava Trey Parker, co-creatore di South Park: “A volte una scena è divertente, ma se va avanti troppo tempo non lo è più. Ma se continui a insistere, magicamente la cosa fa il giro e diventa la cosa più divertente che tu abbia mai visto. E poi insisti ancora e non è più divertente”. Segura, in sostanza, non sa quando fermarsi, e protrae le sue assurde situazioni comiche finché non perdono efficacia.

La serie è inoltre permeata da un fastidioso autocompiacimento per essere edgy, politicamente scorretta e fuori di testa, quando in realtà non c’è niente al suo interno che giustifichi una tale presunzione.

Il repertorio comico (defecarsi addosso, perversioni sessuali, violenza estrema e gratuita) sembra infatti preso direttamente da un gruppo di liceali sboccati. Le idee surreali per scenari esilaranti ci sono, ma sono sacrificate sull’altare dello shock causato dal disgusto causato da certe situazioni.

Fare umorismo semplice (alcuni direbbero becero) non è certamente un crimine, e cosa c’è di più soggettivo della risata? Tuttavia, in alcuni frangenti, Segura sembra voler fare finalmente il comico e punzecchiare qualche riflessione sul mondo che ci circonda. Più volte si accenna al tema di cosa sia lecito dire o fare e sui limiti stessi della stand-up comedy, ma sono spunti superficiali, banali e autoriferiti.

Come si accennava all’inizio, quest’ultimo è un altro grosso limite della serie. È giusto che Segura confezioni un prodotto adatto al suo pubblico. Spesso però le battute sono inside joke che solo i suoi aficionados possono cogliere.

I riferimenti al suo dissing con Garth Brooks e ai podcast prodotti da YMH Studios, le citazioni al famoso pezzo “Bikes!” e ad altri greatest hits suo repertorio stand-up faranno la gioia di chi ha gli strumenti per riconoscerli, ma non diranno niente al pubblico generalista.

Stessa cosa vale per i cameo dei suoi compagni d’arme della stand-up (Joe Rogan, Bobby Lee, Ryan Sickler), che vengono giocati come dei jolly per strappare un sorriso o per sorprendere chi conosce bene quel mondo. Tutti gli altri, invece, penseranno che si sono persi qualcosa.

Bad Thoughts di Tom Sgura (Credits: Netflix)
Bad Thoughts di Tom Sgura (Credits: Netflix)

Sintesi

La fantomatica “mente malata” di Tom Segura partorisce spunti interessanti e surreali per dei racconti che alla fine puntano tutto sullo shock value e sulla risata più grassa possibile, priva di qualunque prospettiva o profondità.

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